mercoledì, marzo 03, 2004

Varie Riflessioni sul P2P -

Come avevo detto torno sull'argomento P2P in quanto in questi giorni se ne è parlato molto.
Leggendo qua e la sui Newsgroup, qualcuno fa notare che il P2P deve evolversi in qualcosa di nuovo, e forse qualcosa che garantisca maggiormente la privacy degli utenti.
Negli USA la battaglia anti file-sharing della RIAA ultimamente ha portato alla creazione di una piattaforma nuova, I-Tunes, che sembra godere di molto successo. Riguardo a ciò vi consiglio di vedere lo spot Pepsi + iTunes — “I Fought The Law”.
Della serie "If you can beat'em join'em".
Beh in effetti fino a pochi anni fa, la maggior parte di materiale pirata si trovava linkato su pagine web, il codiddetto "Warez",che oramai ha fatto la sua storia, in pochi credo si affidino ancora a mezzi così pericolosi in quanto pubblici come il protocollo http. L'altro versante del "porto di scambio" o "duty-free" telematico (belli sti termini quasi quasi ci metto il marchietto) è stato e penso sarà a lungo IRC. Qui sicuramente si trova di tutto, ma in compenso bisogna avere una pazienza immame (o le giuste conoscenze) per potere superare una queue dcc list e in fine scaricare qualcosa.
Il P2P, nato come progetto di infrastruttura di rete e non solo come file-sharing media a seconda dei client e dei protocolli si è diffuso più o meno in tutto il mondo.
Da un lato si sono diffusi i client hash oriented (e uno dei precursori è stato edonkey) che hanno dalla loro la "robustezza" della rete su cui si appoggiano ma che richiedono maggior tempo di connessione da parte dell'utente in quanto, e cito un blogger di voi : "hanno poca ripresa, ma a pieno regime vanno come un treno".
Dall'altro lato abbiamo i client sullo stile di WinMX o Kazaa, sicuramente più user-friendly e immediati dei primi, ma in compenso più dispersivi sulle condivisioni, meno precisi , mi si consenta il termine,a volte "volgari". Con questo non voglio dire che emule et simili non siano per tutti, ma ho sempre notato grazie anche a siti come il compianto "enkey website", che su questa rete si sono formate gruppi e crew di appassionati di cinema e musica d'autore.
L'evoluzione di una struttura per la sopravvivenza? Darwin elettronico? Io credo di sì, da parecchio tempo molti server pubblici e privati hanno deciso di filtrare i contenuti "vietati". Questo a mio parere, o come dice Prophecy IMHO, ha solo fatto del bene. Innanzi tutto screma i server P2P da quelli che cercano solo il porno (e sono tanti) e soprattutto segnala gli eventuali tentativi di scambio di file tra pedofili. Del resto, diciamocelo chiaramente, con il porno Internet è nato è cresciuto e si svilupperà in eterno. Mi viene in mente una puntata di "Futurama" in cui Fry vedendo un filmato sulla Internet del 3000 D.C. ricorda che la sua Internet, quella del 2000, era piena di porno, tanto per non contraddirlo i protagonisti del filmato, dal serio si spogliano per passare a una sequenza censurabile.

Fine della seconda puntata - prego vorrei commenti


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