martedì, maggio 23, 2006

allarmante

Interessante l'articolo di P.I. di oggi sul sequestro di materiale informatico presso un privato.
Di positivo c'è il fatto che la polizia sembra avere i mezzi e la preparazione necessarie per il mantenimento del materiale sequestrato
  • Se non siete in casa vi possono aprire la porta con l'aiuto di un fabbro. -> Costruiamoci un bunker
  • L'indagato non è tenuto a rilevare password -> Criptiamo tutto
  • Si può chiamare il proprio avvocato prima del sequestro -> Malteo pronto ad una sveglia mattutina

Paradossali i casi di falsi positivi, ma soprattutto le cause che hanno portato alle denunce
PI: La sensazione, visti anche alcuni casi di cronaca, come la claudicante inchiesta sulla pornopedofilia di cui ha recentemente parlato anche la celebre trasmissione Tv Le Iene , è che talvolta si proceda per reati informatici senza un'adeguata conoscenza della materia. Che ne pensi?
GC: Conosco molto bene la storia che ha toccato un amico, oltre che un ex collega. Paradossalmente, in questo caso, molto spiacevole, non vi è stata alcuna perquisizione e moltissimi indagati sono stati ritenuti tali "per analogia", ovvero per il solo fatto che le cifre spese con la carta di credito su un certo circuito avevano importi casualmente uguali rispetto al costo delle immagini pedopornografiche oggetto delle indagini.

Quindi è inutile farsi degli scrupoli, oggi o domani potrebbero bussarti alla porta e portarti via il case da 200 €... sempre uno non abbia un conto anonimo alle Cayman.

2 commenti:

  1. È un bell'articolo, ma me lo commenti col piglio di un criminale paranoico.

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  2. Come fai a sapere che sono un criminale?!?
    Come fai a sapere che sono un paranoico?!?

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